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Bimbi maltrattati e insultati dalla maestra in una scuola materna pubblica di Roma

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Agli arresti domiciliari la maestra 57enne, colta sul fatto dalle telecamere, e la dirigente che la proteggeva.

Eccoci di fronte all’ennesimo caso di maltrattamenti ai danni di bimbi innocenti, tra cui alcuni portatori di handicap. Cominciamo col dire che la cautela è d’obbligo per numerosi motivi. Vicende analoghe infatti erano state denunciate in una scuola materna di Brescia nel 2003 ma, dopo il clamore mediatico e tre gradi di giudizio, furono tutti assolti in Cassazione con formula piena perché “il fatto non sussiste”. Più recentemente, ma col medesimo epilogo di assoluzione collettiva, il notissimo caso di Rignano Flaminio che vedeva coinvolta un’intera scuola elementare. In quel caso il PM Tamburelli – che è sempre lo stesso dell’odierno caso romano – ricorse inspiegabilmente alla custodia cautelare in carcere anziché agli arresti domiciliari.
La cautela è d’obbligo – dicevamo – anche se le scene filmate sembrerebbero lasciare poco spazio all’innocenza della maestra, rea di aver schiaffeggiato, insultato e avvilito i piccoli alunni. Tuttavia crea sconcerto la totale sorpresa dei genitori dei bimbi che raccontano di una maestra affabile, premurosa e gentile con i propri figli. Stando alle dichiarazioni degli adulti ci troveremmo di fronte a uno sdoppiamento di personalità, una schizofrenia alla dottor Jekill e Mr Hyde. Di fronte a una siffatta emergenza il dirigente scolastico (donna) preferisce porre tutto a tacere, facendo passare sotto silenzio i maltrattamenti – per il buon nome della scuola s’intende – e finendo così per guadagnarsi anch’essa gli arresti domiciliari.
Fatta la ricostruzione del caso, per decifrare il problema che fin dall’inizio appare di competenza medico-psichiatrica e non legale, occorre richiamare in breve quelli che sono i dati italiani ed internazionali sulla salute dei docenti. E’ bene ricordare che quella dell’insegnante è una Helping Profession soggetta ad alta usura psicofisica: nei Collegi Medici per l’inabilità al Lavoro è la categoria più soggetta a patologie psichiatriche (oltre il 70%); le manifestazioni psichiatriche si manifestano mediamente dopo 20 anni di servizio; è la più esposta al rischio suicidario (dati Francia e UK); conta i docenti più vecchi d’Europa (età media > di 50 anni di età); l’ultima riforma previdenziale è stata fatta senza alcun accertamento sulla salute dei docenti né riconoscendo le malattie professionali che li affliggono; la legge sulla Tutela della salute nei posti di lavoro (DL 81/08) è totalmente disapplicata nella scuola e nemmeno si sa cosa sia lo Stress-Lavoro-Correlato (SLC citato nell’art.27); i dirigenti scolastici sono assolutamente incompetenti a causa della totale assenza di formazione da parte del MIUR in materia di incombenze medico-legali di loro spettanza (es: accertamento medico d’ufficio dei docenti; tutela incolumità alunni etc).
Tornando al nostro caso, abbiamo dunque un’insegnante anziana, stremata, con oltre 30 anni di servizio e una dirigente incompetente per colpa del MIUR che non forma chi di dovere. Fanno dunque pena e rabbia gli atteggiamenti demagogici che le stesse istituzioni si mettono a rincorrere ogniqualvolta scoppia un caso del genere. Il ministro dell’Istruzione dovrebbe cercare i soldi per finanziare la prevenzione dello SLC nei docenti, anziché limitarsi ad attivare inutili ispezioni; il sindaco di Roma dovrebbe invitare il MIUR a rispettare la legge sulla tutela della salute degli insegnanti invece di minacciare di costituirsi come parte civile in un eventuale processo.
Le azioni da intraprendere sono poche e chiare:
1. Riconoscere l’usura psicofisica degli insegnanti e le malattie professionali dei docenti (si pensi a tal proposito che mentre le patologie psichiatriche costituiscono il 70%, le laringiti croniche sono solo il 17%);
2. Informare i docenti sui reali rischi professionali per la loro salute ed insegnare loro i segni e sintomi iniziali per un efficace orientamento medico verso la cura dello SLC;
3. Formazione dei dirigenti scolastici sulle loro incombenze medico-legali quali la tutela della salute dei docenti (attraverso l’accertamento medico) e la salvaguardia dell’incolumità dell’utenza.
Infine mi pongo una sola domanda. Ma dove sono i paladini dei lavoratori e delle categorie professionali della scuola. Il loro silenzio è davvero assordante in materia di salute dei lavoratori.


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